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Sevilla

Era di gennaio. Due mesi dopo ci avrebbero detto che viaggiare non era più possibile e che stare in casa non era più scelta, ma obbligo e necessità. E allora ci siamo sentiti fortunati a non aver rimandato ancora. Per questo, quando ripenso a Siviglia, sorrido: era inverno, ma me la ricordo calda. Siviglia bruciava nei volti degli uomini e delle donne che ballavano il flamenco per la strada, nei colori dei loro abiti, nel suono dei tacchi delle loro scarpe che battevano, a ritmo, a terra. Ma c’è tanto, troppo di più da dire di una città che sulla sua pelle ha inciso l’oriente e l’occidente, di una città che brilla sempre. Come la sua Torre che, dritta sul fiume, pare dire “Io sono pietra, ma splendo come oro”. È vero, non si può raccontare Siviglia in un minuto. Forse, però, può bastare per mostrare la sua anima.
Testo di Roberta Gurrieri

Ortigia

Istanti, rapidissimi, della vivacità di un’isola che non sa farsi dimenticare: Ortigia. “Una striscia di terra circondata dallo Ionio, una grande terrazza che s’affaccia su di un mare in grado di contenere mille scintillii. E poi tracce, ovunque, di storie e popoli antichissimi. Pietra bianca che si mischia ai colori accesi di un folclore irresistibile. E il sole, nei volti arsi dei pescatori o in quelli degli ambulanti al mercato. E nel cielo, prima di tramontare e lasciare spazio a notti calde e luminose”.
Testo di Roberta Gurrieri

Ortigia

Istanti, rapidissimi, della vivacità di un’isola che non sa farsi dimenticare: Ortigia. “Una striscia di terra circondata dallo Ionio, una grande terrazza che s’affaccia su di un mare in grado di contenere mille scintillii. E poi tracce, ovunque, di storie e popoli antichissimi. Pietra bianca che si mischia ai colori accesi di un folclore irresistibile. E il sole, nei volti arsi dei pescatori o in quelli degli ambulanti al mercato. E nel cielo, prima di tramontare e lasciare spazio a notti calde e luminose”.
Testo di Roberta Gurrieri

Maya

“Un corpo che danza, che si muove spaventato tra le pareti di una gabbia di pietra che non ha più un tetto da un secolo. Al suo posto un riparo di folti rami e giochi di luce: la natura s’è presa tutto, laggiù. E ora tenta di prendersi anche lei. Ma Maya sente: sente ogni foglia caduta, ogni soffio di vento, ogni goccia di pioggia poi diventata nutrimento. Attraverso i suoi gesti Maya saprà parlare con la natura. E la natura saprà ascoltarla.”
Roberta Gurrieri

Iusu – Ragusa Ibla

Created by Gianni Licitra
Music by Really slow motion – Suns and Stars

Shot whit the:
Canon 6d
Huawei G7

Iusu – Ragusa Ibla

Created by Gianni Licitra
Music by Really slow motion – Suns and Stars

Shot whit the:
Canon 6d
Huawei G7

LOST AND FOUND MARKET – BARCELONA

Created by Gianni Licitra
Music by Shabop Shalom – Devendra Banhart

Shot whit the:
Canon 6d
Canon 550d